Capita, molto spesso, che l’andamento del mercato immobiliare percepito dagli agenti corrisponda a quella che poi è la fotografia nazionale avallata dai dati.
Non mi stancherò mai di dire che chi vuole comprare o vendere casa ha tanto bisogno di inquadrare il periodo storico, per questo qui nel blog riporto i maggiori dati immobiliari, così da avere un quadro iniziale del mercato.
Dati reali per un’informazione reale e sempre attenta a ciò che succede nel mercato immobiliare.
Ecco che quella che prima era un’avvisaglia, oggi è una realtà più che ‘inquadrata’ dai dati che sono usciti nelle scorse settimane: gli aumenti dei tassi hanno congelato le richieste di mutui e, di conseguenza, fatto notevolmente diminuire le compravendite delle case.
Bisogna però fare attenzione a un aspetto.
Un dato ha valore quando viene comparato con un periodo di riferimento opportuno. È complesso, ad esempio, misurare la crescita delle compravendite immobiliari dopo il Covid, perché durante quel periodo nessuno poteva fare niente.
E vale lo stesso con i consumi, qualsiasi essi siano. Si tende quindi a prendere in considerazione il 2019, anno che però ha segnato il boom dei consumi, compresi quelli legati al mondo immobiliare.
Credo, quindi, che quando leggiamo i dati sia interessante vedere con che anno vengono comparati e trarre le opportune conclusioni.
Quello che comunque è un dato di fatto e che a causa dell’aumento dei tassi da parte della BCE, sono aumentati i tassi di interesse sui mutui e le persone hanno rinviato la scelta di comprare casa.
Almeno fino a quando non si delinea una situazione più sostenibile per la famiglie italiane.
Aumento dei tassi e compravendite: i numeri
La prima ricerca che conferma questa situazione arriva da Nomisma, secondo cui l’aumento del costo del denaro, il conseguente minore ricorso ai mutui e anche le polite più prudenti delle banche hanno portato a una diminuzione delle compravendite immobiliari del -13% e a un calo dei mutui erogati del -29% rispetto al 2022.
Un’altra fonte interessante di dati è il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia – 3° trimestre 2023 di Bankitalia. Questa analisi è stata fatta su un campione di 1.451 agenti immobiliari dal 25 settembre al 25 ottobre 2023.
Qui il focus è sui giudizi sul mercato immobiliare che danno gli agenti e nel III trimestre il saldo tra quelli che giudicano i prezzi delle case in aumento e quelli che lo definiscono in diminuzione è divenuto più negativo.
I tempi di vendita e lo sconto medio rispetto alle richieste iniziali sono stazionari su livelli contenuti, ma gli agenti sono d’accordo nell’affermare che la domanda di acquistare case è debole e i giudizi di riduzione del numero dei potenziali acquirenti prevalgono su quelli di aumento.
Secondo gli agenti immobiliari intervistati, la difficoltà di ottenere un mutuo per comprare casa su livelli che non si registravano dalla fine del 2014.
La quota di agenti che segnala difficoltà nell’ottenere un mutuo da parte degli acquirenti è salita al 34,4%, mentre la quota di compravendite finanziate con il mutuo è scesa al 63,4%.
Queste due fonti convergono quindi nel definire che la difficoltà ad accedere al credito sta facendo diminuire, mese dopo mese, le compravendite immobiliari.
Ma allora non si vendono più case?
No, sostengo da sempre che una casa proposta al giusto prezzo si venderà sempre, perché in Italia, così come in ogni altra parte del mondo, c’è chi sta cercando casa proprio in questo momento.
Bisogna però fare sempre i conti con la situazione del mercato e fare le opportune considerazioni, così da capire come potrà muoversi nei prossimi mesi.
Una volta riequilibrata la situazione dell‘aumento dei tassi dei mutui, è infatti probabile che le compravendite possano riprendere a salire o perlomeno a stabilizzarsi.
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