Fine anno tempo di bilanci, anche per il mercato immobiliare 2016, che si rivela sempre più assetato di dati sul suo andamento. Ciò che può sembrare un trend può, in questo periodo, tradursi in una conferma, mentre alcuni dati possono ribaltare delle previsioni maturate nel corso dei mesi.
Poche sono le sorprese in merito perché, stando ai dati, la crisi del settore non può ancora definirsi superata, anche se buone sono le prospettive di ripresa per l’anno 2017. La situazione generale vede salire le vendite in alcune città, ma dimostra un calo della domanda immobiliare generali, mentre la costante predetta e confermata è il ribasso dei prezzi degli immobili.
Gli esperti del settore hanno giustificato questo trend con un concetto economico molto semplice e lampante, figlio della più pura dottrina economica: l’offerta supera ancora di molto la domandae, fino a che le due entità non si equipareranno o non vi sarà una domanda maggiore rispetto all’offerta, le cose non potranno cambiare.
I dati raccolti da Confabitare, l’associazione dei proprietari immobiliari, dimostrano che la domanda immobiliare ha subito un calo del 26% su base annua, dove il picco è stato raggiunto nel quarto e conclusivo trimestre dell’anno con un -32%. Solitamente questo trimestre non è fra i più felici, perché poche sono le persone che decidono di acquistare casa nei mesi invernali, periodo oberato di impegni, caratterizzato dalle festività e quindi poco produttivo nel suo complesso.
I dati dimostrano che, sul totale delle compravendite effettuate sul territorio nazionale alla fine del 2016, l’85,5% interessa le transazioni di abitazioni, mentre la rimanente quota è ripartita tra il settore terziario che rivela un 3,75%, il commerciale con il 5,92% e il produttivo con il 4,84%.
Un indebolimento della domanda immobiliare nel quarto trimestre 2016
La domanda nel mercato immobiliare 2016 si è indebolita nel corso dei mesi e si contrappone a fine anno a un’offerta sempre più crescente in termini di immobili vecchi e nuovi immessi sul mercato. Mercato che si rivela, inoltre, poco selettivo e poco solvibile nel suo complesso, tranne per quanto riguardalelocazioni, che hanno dimostrato un andamento stabile se equiparato agli anni precedenti.
Milano e Roma, città simbolo del paese, hanno registrato rispettivamente un calo delle compravendite residenziali del 20,5 % e del 21%. Comanda la classifica nazionale delle città dove il mercato immobiliare è andato al ‘ribasso’la città di Padova con il -32 %, seguita da Catania con il -28%, Palermo con il -27,8% e Bari – 26,9%. Si tratta di alcuni esempi, che fotografano un mercato ancora debole, che mostra segni di ripresa in alcune città ma non sprizza salute in termini generali.
Basterà il più facile accesso al credito e l’ampia disponibilità di immobili a prezzo ribassato a far ripartire il tutto? La speranza è viva, quindi l’augurio per questo nuovo anno è che il mercato immobiliare italiano segua la via della stabilizzazione, per dare vita a una ripresa concreta e reale nel suo futuro più prossimo.
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