La fine dell’anno si sta avvicinando ed è tempo di guardare ai dati del mercato residenziale del 2022.
Un quadro più chiaro si avrà comunque nei primi mesi del 2023, quando si raccoglieranno i numeri dell’ultimo trimestre di quest’anno.
I dati sul residenziale del 2022 arrivano soprattutto da Nomisma e dal suo III rapporto sul mercato immobiliare.
Il macro quadro parla di un previsto lieve aumento dei prezzi delle case, una fase a cui dovrebbe seguire un bilanciamento tra domanda, offerta e quindi valori immobiliari.
Attenzione: l’aumento del prezzo delle case stimato è una media nazionale, bisogna sempre considerare che ogni casa è unica, con le sue caratteristiche!
Ecco perché, anche se i valori medi nazionali crescono, una casa che ha certe caratteristiche NON aumenta automaticamente di valore, questo è bene sottolinearlo.
Nel post Pandemia l’Italia ha dimostrato di poter crescere, ma purtroppo quella che è stata definita la ‘tempesta energetica’ si è abbattuta sugli italiani, segnando di fatto uno stop sia dei consumi che delle ‘intenzioni’ immobiliari.
I mesi autunnali sono stati caratterizzati dal cosiddetto ‘prendere tempo’, una situazione normale, se si pensa alle prospettive energetiche future.
Questo ferma l’immobiliare? Tutt’altro.
È però importante considerare che i problemi ci sono e passano dai costi energetici al rincaro delle materie prime, dalla difficoltà degli approvvigionamenti (che tocca soprattutto il residenziale di nuova costruzione), fino all’aumento del costo del denaro, che ha portato a un aumento dei tassi di interesse sui mutui.
Residenziale del 2022: domanda e prezzi
I dati rilevati dal rapporto Nomisma decifrano la domanda.
Secondo l’analisi, nel 2022 la richiesta di case si è orientata a immobili con spazi adeguati, dove sia possibile far convivere vita familiare e professionale.
Si blocca quindi la cosiddetta corsa alle periferie, a favore di una ricerca di casa comoda, che sappia rispondere alle esigenze di spazio e che sia prossima ai servizi.
Resta comunque l’idea della casa di proprietà come priorità per gli italiani, secondo quanto riportato dal recentissimo sondaggio Censis.
Per il 92% la casa è un rifugio sicuro e il 54% vorrebbe aiutare figli o nipoti ad acquistarla, perché l’immobile di proprietà resta la pietra angolare della sicurezza economica e esistenziale.
Tornando al report Nomisma sull’immobiliare del 2022, sul fronte dei prezzi, nella media dei 13 maggiori mercati nel secondo semestre del 2022 si è registrato un aumento dello 0,5% per le abitazioni.
Ancora una volta sottolineo che si tratta di una media nazionale e che il prezzo di una casa (visto che ogni immobile è unico ed è un caso a sé) deve essere definito dalla giusta valutazione immobiliare.
Sul piano delle compravendite di abitazioni, nel primo semestre del 2022 in Italia si è registrato un aumento tendenziale del 10,1%. Il preconsuntivo elaborato da Nomisma, relativamente al solo residenziale, evidenzia un calo delle transazioni nel secondo semestre rispetto al primo pari all’8,9%, ma come visto bisognerà attendere i primi mesi del 2023 per definire l’immobiliare 2022 con precisione.
Ho trovato interessante nel rapporto Censis questo dato: per il 91,9% degli italiani la casa è un rifugio sicuro, soprattutto dopo l’esperienza del Covid. L’89,7% si sente tranquillizzato dal fatto di essere proprietario dell’abitazione in cui vive.
“Per l’83,1% la casa riflette anche la propria identità e la propria personalità. E il 54,5% vorrebbe aiutare figli o nipoti ad acquistare la prima casa, perché l’immobile di proprietà resta la pietra angolare della sicurezza economica ed esistenziale”.
Sono d’accordo con questi dati e lo vedo ogni giorno nel mio lavoro di agente immobiliare.
Per questo, credo che la casa ideale sia sicuramente un mix tra comodità e risposta alle esigenze, ma anche un ‘abitazione che conquista il cuore di chi la vede e se ne innamora.
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