I rischi della donazione di un immobile ci sono e coinvolgono sia chi riceve il bene in donazione e vuole venderlo, sia chi desidera acquistarlo.

Per capire il contesto ecco un esempio: una persona vuole comprare una casa. naturalmente fa le verifiche documentali e scopre che è frutto di una donazione, ovvero è stata donata a chi la possiede attualmente.

Se non è ben informato, il potenziale acquirente può pensare: “Ok, tanto è donata, è sua, quindi può venderla, la compro io”.

Il punto è che se chi vende ha dei parenti, i cosiddetti eredi di primo grado, ancora in vita, questi possono chiedere la restituzione del bene.

Ovvero della casa.

E chi l’ha comprata si può trovare sommerso da una marea di problemi, anche traumi legati alla perdita di un’abitazione, magari acquistata con tanti sacrifici.

perchè gli eredi possono chiedere indietro un bene

Rischi della donazione di un immobile: perché gli eredi possono chiedere indietro il bene?

I discendenti del donante possono rivolgersi al giudice per una sentenza di restituzione, qualora venga dimostrato che la donazione è stata lesiva dei propri diritti di discendente, ovvero ha creato una riduzione dell’asse ereditario.

Un esempio può essere il seguente: una persona riceve in donazione una casa. Ha un fratello o una sorella a cui vengono invece donati altri beni, mettiamo ad esempio dei terreni.

La prima persona vende casa ma il fratello o sorella pensa che la sua parte di eredità abbia meno valore della casa, così chiede che venga restituita e divisa equamente.

Purtroppo questo succede. Il punto è che, molto spesso, le persone si basano sulla parola, viene detto all’acquirente che mai i parenti avanzeranno pretese…

Il punto è che impossibile prevedere le azioni di una persona, anche i bisogni che può avere in alcuni periodi della propria vita.

E poi c’è la questione del mutuo

Un altro problema legato alla donazione di un immobile è l’ottenimento del mutuo.

Le banche, consapevoli di questa situazione, spesso chiedono a chi compra di stipulare una polizza assicurativa che vada a coprire il valore del finanziamento anche in caso di restituzione del bene.

Queste polizze scarseggiano in Italia, sono piuttosto costose e molto articolate.

Chi le paga? Di solito chi vende, perché il problema a monte è suo, ma possono trovarsi degli accordi diversi.

quando un atto di donazione non è più impugnabile

Quando un atto di donazione non è impugnabile?

Dopo 20 anni dalla trascrizione dell’atto o 10 anni dalla morte del donante.  Superato questo limite temporale non si può più agire contro il donatario (nel caso fosse ancora in vita) o gli acquirenti della casa.

Come tutelarsi in caso di acquisto di casa donata?

Come visto, le banche stesse possono chiedere una polizza a copertura del mutuo e può essere fatta una scrittura tra le parti, dove gli eredi si impegnano a non vantare nessun diritto sul bene.

Può bastare? Non c’è una risposta certa.

Le incognite, in questo caso, sono molte, anche legate a come possono andare eventuali cause legali intentate.

L’unica certezza è che sia trascorso il periodo temporale stabilito, ma questo significa avere una spada di Damocle sopra il bene più prezioso di una persona, la propria casa.

Perché i notai sconsigliano la donazione di un immobile?

Fino a pochi anni fa la donazione era vista come una via serena e poco costosa per passare un bene da una persona all’altra.

Ma, nel tempo, molto è cambiato.

Ecco perché anche i notai sconsigliano la donazione, perché se ci sono più eredi, questa può rendere il bene estremamente complicato da vendere.

In più, l’atto di donazione oggi costa tanto quanto un atto di compravendita, scelta che annulla le problematiche legate dalla donazione.

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Risorsa: Imposte sulle successioni e donazioni Gazzetta ufficiale

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