Possiamo cominciare con la pressione geopolitica che la Corea del Nord esercita da molti giorni sul mondo intero, proseguire con le imminenti elezioni politiche e chiudere il cerchio con la volontà di ristabilire la normalità monetaria in Europa.
Guerra, politica e giochi di denaro influiscono sullo scenario immobiliare da sempre, ma raramente l’Europa (Italia compresa) ha dovuto sostenere un quadro così incerto.
A scattare una fotografia della situazione immobiliare europea ci ha pensato Scenari Immobiliari, che ha realizzato uno studio che verrà presentato in occasione di Outlook 2018. Quello che ci fa riflettere è che, sebbene lo scenario immobiliare sia alquanto ingarbugliato, il settore tiene nel corso del 2017, anzi aumenta in molti paesi, ad eccezione dell’Italia.
Scenario Immobiliare: Milano va bene, ma il resto del paese?
Milano tiene a livello europeo come crescita e previsione di sviluppo del mercato immobiliare, ma l’Italia è fanalino di coda in Europa. Ecco tornare le ragioni geopolitiche e soprattutto economiche perché, secondo gli esperti, la ragione di una mancata ripresa va ricercata sull’incapacità di sfruttare al meglio il Quantitative Easing, i tassi di interesse sui mutui che sono decisamente ai minimi storici e il basso prezzo del petrolio.
In condizioni normali, queste tre punti avrebbero dovuto rilanciare come un missile il mercato immobiliare, ma ci sono problemi più tangibili che hanno frenato e freneranno anche nel prossimo anno la ripresa del settore immobiliare.
E visto che stiamo parlando di grandi problemi, possiamo citare la disoccupazione giovanile che non permette ai giovani di comprare casa o di investire in progetti a medio lungo termine, la crescita bassa delle imprese che non rivela fiducia da parte del mercato e, non da ultima, la fragilità delle banche che è sempre più tangibile da nord a sud del paese.
Ritmo lento, quindi, per l’Italia, che nella ricerca di Scenari Immobiliari toccherà un fatturato immobiliare di 118.550 milioni di euro a fine 2017, leggermente maggiore rispetto al 2016. Ottima la Germania e stabile come l’Italia la Francia, per una crescita complessiva del 3% a livello europeo. Poco, ma è già qualcosa hanno ribadito gli esperti, considerando il segno meno che ha caratterizzato lo scenario immobiliare europeo negli ultimi anni.
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