Abbiamo toccato il minimo nel 2013, ma il deterioramento della dinamiche di compravendite immobiliari sembra essersi arrestato. Lo dicono i dati, che dal 2014 dimostrano un aumento costante delle compravendite, reso più evidente nel 2016 nelle aree urbane e nelle città metropolitane. Il trend negativo si è quindi fermato e i dati che arrivano dall’Agenzia delle Entrate dimostrano che nel periodo ‘caldo’ compreso dal 2008 al 2015 le compravendite di immobili si sono ridotte del 35%. La percentuale è salita al 39.9% di riduzione nel 2015 rispetto ai dati del 2008 e interessa le aree non metropolitane. In questo periodo di esame la contrazione non ha invece superato la percentuale del 27.1% per quanto riguarda le città metropolitane. Un riposizionamento strategico del settore edilizio
E’ interessante notare che, nel corso di questi anni, la cooperazione di abitazione concentrata nelle quattordici città metropolitane del paese rappresenta la maggioranza netta del capitale investito nel settore immobiliare, con una percentuale del 60.6%. In questo contesto spicca il riposizionamento strategico, ovvero l’edilizia guarda sempre più a progetti che vanno oltre alla pura attività di costruzione residenziale e che sfociano nei progetti di servizi dell’abitare, dell’housingsociale, della fondamentale riqualificazione edilizia, dell’affitto-riscatto e degli innovativi progetti di bioedilizia
La situazione migliora ma non è merito del mercato
Il mancato crollo delle compravendite immobiliari in Italia in prospettiva di continuità non è frutto del riposizionamento su termini normali dei prezzi delle abitazioni.
Abbiamo più volte sottolineato il fatto che l’offerta supera di gran passo la domanda e, fino a che la situazione non raggiungerà un punto di stabilità o, addirittura, di sorpasso, i prezzi saranno destinati a scendere o a rimanere bassi. Si tratta di una legge di mercato, chiara e basilare, che dimostra che il prezzo di un bene aumenta quando aumenta l’offerta. In Italia, le abitazioni residenziali sono ancora troppo abbondanti rispetto al numero dei compratori, quindi il prezzo degli immobili non può aumentare, ma diminuire o mantenersi stabile.
La conferma arriva dai dati comunicati dall’Istat in merito al terzo trimestre 2016 del settore immobiliare, che hanno evidenziato una flessione negativa rispetto ai numeri dello stesso periodo dello scorso anno. La situazione italiana non rispecchia però la realtà l’Eurozona, dove i dati relativi al periodo in questione hanno rivelato un aumento del 3.4% rispetto al terzo trimestre del 2015.
La domanda sorge quindi spontanea, ovvero se l’Europa cresce nel settore delle compravendite immobiliari immobiliare saprà farlo anche l’Italia?
Immobiliare Maria Pannone aiuta i clienti nella compravendita immobiliare con competenza e professionalità. Per richiedere una consulenza personalizzata vi invitiamo a contattare l’agenzia via telefono, impiegando la posta elettronica o il form di contatti presente in questo portale.